VIDEO. I cinque lustri del museo che ha fatto diventare Busto la Manchester d’Italia - Informazioneonline.it

2022-10-16 03:18:56 By : Mr. GANG Li

I presenti al 25° compleanno del Museo del Tessile

Il museo dell’identità, della sintesi tra cultura ed economia che ha contribuito a rendere Busto Arsizio la Manchester d’Italia. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 30 ottobre 1997 quando l’allora sindaco Gianfranco Tosi tagliava il nastro del museo che sarebbe diventato un punto di riferimento per la città. Cinque lustri che oggi pomeriggio nella sala conferenze sono stati onorati alla presenza di autorità, imprenditori e rappresentanti di associazioni.

Lo ha delineato come una testimonianza della vocazione produttiva di un territorio che va a braccetto con l’identità culturale l’assessore alla Cultura e autonomia Stefano Bruno Galli: «Il bacino della Valle Olona è un fiume di civiltà anche sul piano culturale. Basti pensare alle attività nate lungo il corso dell’Olona, agli insediamenti culturali. Il Museo del tessile certifica che il bacino dell’Olona è un bacino di civiltà».

Gli ha fatto eco il sindaco Emanuele Antonelli che ha distribuito ringraziamenti ricordando il padre civico del tessile, Luigi Giavini, con il suo libro. «Ma un ringraziamento particolare va a chi mi ha preceduto». Ovvio il riferimento all’allora primo cittadino Gianfranco Tosi che prendendo la parola ha evidenziato come uno degli obiettivi fondamentali della sua amministrazione fosse quello di occuparsi di edifici industriali dismessi. «Avevamo stabilito la politica delle tre “r”: recupero, ristrutturazione, rivitalizzazione. Fare questo museo non è stato semplice, come il finanziamento, frutto di una sinergia tra l’amministrazione, i cittadini e gli imprenditori». 

A supporto dell’intervento di Tosi, la vicesindaca Manuela Maffioli che ha anche svolto la funzione di moderatrice dell’incontro. «Il museo del tessile è luogo di iniziazione, identità, didattica, è il museo della città, della comunità, sintesi di cultura ed economia. Un passo importante è stato quello di incrementare le realtà espositive, il museo è unica sede italiana della Fiber art, capofila della Miva, la rete dei musei industriali del varesotto. Le porte degli spazi culturali devono essere aperte a tutti: auspico che tutti abbiate il desiderio di entrare nei luoghi della cultura sentendovi sempre a casa. Importante anche l’omaggio a Leonardo, l’inventore del telaio».

Anche la presidente del consiglio comunale Laura Rogora ha sottolineato come il tessile sia un museo della città. «Entrare qui mi fa sentire a casa, si percepisce lo spirito e la storia della nostra città».

Che il tessile sia tramontato è un’idea che ha voluto sfatare nel suo intervento l’europarlamentare Isabella Tovaglieri: «Il tessile si è rinnovato e ancor oggi a Busto Arsizio ci sono imprenditori che ben rappresentano il settore come un’eccellenza».

A festeggiare i 25 anni del tessile c’erano anche il presidente degli industriali Roberto Grassi, la presidente del gruppo moda abbigliamento di Univa Barbara Cimmino con il marito Francesco Pinto di Yamamay, il consigliere regionale Emanuele Monti, lo storico Luigi Giavini che però ha preferito cedere la parola all’imprenditore socio della Giuseppe Tosi, Andrea Ferrazzi. Tra il pubblico non potevano mancare le maschere tipiche della città, costruite con il tessuto made in Busto, il Tarlisu, la Bumbasina con la figlia Fudreta.

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