Vasco a Trento, l’invasione pacifica dei 120mila: traffico in tilt e città deserta - CorrieredelVeneto.it

2022-10-10 17:18:22 By : Mr. Zway Zhou

Festa doveva essere e festa è stata:l’esercito pacifico del Blasco sabato 20 maggio ha invaso Trento e il Trentino e, alla sera, la musica del Komandante è risuonata alla Music Arena di San Vincenzo.Tanto entusiasmo tra i 120mila fan presenti allive più atteso dell’anno . Ma anche qualche intoppo: il traffico in tilt ha costretto il rocker di Zocca a ritardare l’inizio del concerto di mezz’ora .

La mattina, in realtà, il capoluogo si è risvegliato praticamente deserto. Dopo l’«aperitivo» della sera prima, con l’attesissimo soundcheck per gli oltre diecimila fedelissimi del Blasco — nell’arena anche il governatore Maurizio Fugatti e gli assessori Roberto Failoni e Stefania Segnana — ieri la giornata è iniziata senza particolari problemi, se si esclude qualche brivido per le code mattutine sulla Statale della Valsugana dovute però a un incidente all’altezza delle gallerie («Sarà così fino in città?» si è chiesto preoccupato qualche fan incolonnato proveniente dal Veneto). Gli appelli dei giorni precedenti il Vasco day, in sostanza, sono stati raccolti: chi ha potuto si è tenuto lontano dalla città , lasciando strade e centro storico a disposizione dei seguaci del Komandante, accolti da bar e locali perfettamente «a tema» con musica del Blasco a tutto volume.

In città, molti negozianti hanno deciso di abbassare le serrande fino a lunedì, nelle scuole molte classi si sono ritrovate decimate (o con alunni in didattica a distanza). E tanti lavoratori hanno optato — potendo — per lo smart working . Magari allontanandosi proprio dal fondovalle e raggiungendo le località più periferiche in valle, anche per fuggire dal caldo torrido di queste ore. Ma non è andato proprio tutto liscio. Nella nottata una cinquantina di automobili sono state rimosse (per la maggior parte di residenti che avevano lasciato il proprio mezzo negli stalli riservati ai fan). E i mugugni che si sono sentiti già giovedì sulle pecche dell’organizzazione — dalla carenza di indicazioni fino alle lunghe scarpinate per raggiungere l’area di San Vincenzo di Mattarello — sono serpeggiati anche ieri tra i fan arrivati da tutta Italia.

L’assalto pacifico dei fan

Le prime folle — con bandane, magliette e zainetti d’ordinanza — hanno iniziato a «invadere» pacificamente l’asta dell’Adige dal primo pomeriggio. Con la tangenziale chiusa fin dalla mattinata dal ponte di Ravina fino all’Acquaviva (e con via Lidorno off limits anche ai pedoni per motivi di sicurezza), l’esercito del Blasco si è messo in moto verso la Music Arena sotto un sole cocente. Ma con tanto entusiasmo: quello di chi, dopo due anni di silenzi, pandemia e lockdown, ha voglia di tornare a cantare, ballare, divertirsi . Ha voglia, in una parola, di normalità. Alle 16, nella Music Arena si contavano meno di 14mila persone: segnale che in molti hanno deciso in ogni caso di evitare l’eroica giornata passata sotto il solleone di Trento sud (molti gli interventi per malesseri legati al caldo) , per arrivare in dirittura del palco nel tardo pomeriggio, tra parcheggi, navette e autostop.

Il grosso degli arrivi poco prima dello show

A testimoniare il progressivo aumento del traffico, la chiusura del casello di Trento sud dell’Autostrada del Brennero. E le code, che hanno bloccato la tangenziale in direzione sud, con rallentamenti e mezzi incolonnati anche sulla Destra Adige tra Aldeno e Ravina, in Valsugana e nella zona di Rovereto per entrare in Autostrada. Un’impennata nell’afflusso che ha colto un po’ di sorpresa (ci si aspettava più gente fin dal mattino) e ha messo a dura prova anche il personale addetto alla sicurezza , impegnato nei controlli dei biglietti e degli zaini. Con qualche timore, per i fan più ritardatari, di non riuscire ad arrivare in tempo al cancello: venti minuti prima dell’avvio del live, nell’Arena si contavano 80mila persone su 120mila . In città, nel frattempo, la festa ha preso piede, tra cori e divertimento. Con Vasco che ha dato il la alla serata con un richiamo al conflitto in Ucraina: «Dove c’è la musica non c’è la guerra, dove c’è la guerra non c’è la musica» ha chiarito il Blasco, introdotto dalle canzoni delle band vincitrici del contest.

Un indotto di 25 milioni di euro

Soddisfatto Roberto De Luca, amministratore delegato di Live Nation Italia (che organizza il Vasco Live). «Un concerto come quello di Vasco — ha detto — porta un indotto di almeno 25 milioni di euro , denaro che arriva direttamente al territorio». Una cifra, questa, ben al di sopra delle stime di ConfCommercio che si erano fermate a 6,5 milioni . «In Italia — calcola De Luca — chi arriva da fuori spende mediamente 350 euro . Il contro è presto fatto. Ed è una ricaduta diretta, fondamentale per la provincia». Ma c’è chi ieri si è lamentato per i prezzi troppo alti di panini e birra negli stand dell’Arena. «Bisogna tener conto — ha replicato l’ad — dei costi di gestione per portare qui il necessario. Non siamo la Croce Rossa». A seguire con attenzione l’intera giornata, dalla centrale operativa, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il sindaco di Trento Franco Ianeselli. «L’importante è che tutte le persone siano arrivate » è stato il commento pragmatico del primo cittadino. «È bello — ha aggiunto — vedere così tanto entusiasmo e respirare questa atmosfera di festa».

Il primo di una serie di concerti

Ma, sottolinea, «ci sono state anche delle lamentele». «In ogni caso — ha concluso Ianeselli — questo concerto rimarrà indelebile nella mente di chi ha partecipato e anche la città se ne ricorderà . Spero che chi è arrivato da fuori conservi un bellissimo ricordo di Trento». Non ha mai nascosto l’entusiasmo Fugatti, che anche ieri non si è perso una nota del Komandante: «Oggi — ha detto poco prima dell’inizio del concerto — ho visto una città viva, partecipe». Per un evento «che ha anche un riscontro economico evidente per il Trentino». Il governatore ha voluto ricordare l’impegno di chi «ha lavorato per questo evento: dalle forze dell’ordine all’Autostrada del Brennero». Un evento che, nei piani del presidente, dovrà essere il primo di una serie : «Prendiamo questo concerto come esempio per capire cosa fare in futuro». I nomi, del resto, ci sono già: Blanco, Jovanotti e Bruce Springsteen sono quelli già in agenda.

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