"Così hanno provato a truffarmi" - Cronaca - ilrestodelcarlino.it

2022-07-02 12:39:43 By : Ms. Emily Zhou

"Chiedo supporto a chi ne sa più di me e per mettere in guardia tutti". Inizia così il racconto di un tentativo di truffa subito dall’ex consigliere comunale di Ascoli Alessandro Galosi che della disavventura, per fortuna a lieto fine, che gli è capitata ha voluto rendere partecipe l’opinione pubblica, per mettere in guardia da potenziali attacchi truffaldini simili. "Ho ricevuto una telefonata da un tizio interessato all’acquisto della mia moto; anche se avevo già deciso di tenerla ho comunque avviato una trattativa con questa persona che si è qualificata come un venditore di moto di Milano" racconta Galosi. "Il mio interlocutore non mi ha chiesto nulla sulla motocicletta, se era in buone condizioni, se aveva avuto incidenti, se le gomme fossero usurate". Domande in effetti classiche quando si acquista un’auto o una moto di seconda mano. Il fantomatico compratore è andato subito al punto, il passaggio di soldi. "Mi ha detto solo che mi avrebbe mandato una caparra di 500 euro e che poi, con calma, sarebbe venuto in Ascoli a prendere la moto col furgone. Ho continuato a stare al gioco e gli ho detto che poteva fare il pagamento, eventualmente, sulla mia carta Paypal, un vaglia, un bonifico, ma – racconta ancora Galosi – mi ha detto "no, sono solito pagare col banco posta". Ho obiettato che io non sono cliente posta". A questo punto il tentativo di raggirarlo è entrato nella fase cruciale con l’invito del compratore farlocco ad andare ad uno sportello del bancomat della Poste.

"Chiamami e ti dico che fare" gli ha detto, ma Galosi aveva ormai capito la truffa che l’interlocutore gli stava apparecchiando. "Ero perplesso e fortemente dubbioso, così gli ho detto che ci dovevo pensare. Naturalmente la cosa mi sapeva tanto di truffa anche se non so come, visto che avrei dovuto riscuotere e non pagare. Nel pomeriggio mi ha richiamato e gli ho spiegato che non avevo intenzione di fare questa procedura. Non ho finito a dirlo che il presunto venditore milanese mi fa: ’ma li mortacci tua’ ed ha riattaccato sparendo definitivamente". Era chiaramente un tentativo di truffa come tante simili di cui ci siamo occupati su queste pagine. Il "giochetto" sta nel convincere la vittima a seguire via telefono istruzioni per cui il truffatore, invece di versare lui la somma pattuita per concludere un affare, si fa invece ricaricare una tessera prepagata. Clamoroso il caso di una donna ascolana truffata con questo sistema di ben 1.500 euro.

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