Casseforme per calcestruzzo: le istruzioni del Consiglio Superiore dei LLPP | Articoli | Ingenio

2022-10-03 06:23:22 By : Ms. Alina Xie

Le casseforme e le attrezzature provvisionali di sostegno/puntellamento devono essere progettate.

Con Decreto dell'Ing. Massimo Sessa, Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n. 361, erano stati approvati il 26 settembre 2017 gli aggiornamenti delle Linee Guida per la messa in opera e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito. All'interno del documento si trova il Capitolo 5.1 interamente dedicato al tema delle casseforme per calcestruzzo. Si tratta di un approfondimento molto importante con informazioni e disposizioni utili per progettista, tecnico e fornitore di calcestruzzo. Il tema è stato peraltro trattato di recente dal Quaderno INAIL con una la guida per usarle in sicurezza nei cantieri edili.

Per favorirne un'ampia diffusione ne riprendiamo integralmente i contenuti.

Le casseforme e le relative opere provvisionali di supporto, di sostegno e/o puntellamento devono essere progettate e realizzate in modo da contenere e/o sopportare le azioni e le sollecitazioni alle quali sono sottoposte nel corso della messa in opera del calcestruzzo ed essere idonee a garantire il rispetto delle dimensioni geometriche, delle tolleranze e dei requisiti di finitura della superficie del calcestruzzo previsti dalle specifiche del Capitolato tecnico.

In base alla loro configurazione le casseforme possono essere classificate per campo d’applicazione in:

Le casseforme, corredate o meno da sistemi di supporto, componenti di puntellamento e/o di impalcature di sostegno, devono essere atte a consentire la realizzazione delle opere in conformità alle specifiche del Capitolato tecnico. Le casseforme e le relative opere provvisionali correlate devono mantenere la geometria degli elementi strutturali in calcestruzzo fino a quando il grado di maturazione del getto sia tale da consentire al calcestruzzo di raggiungere una resistenza sufficiente ad autoportarsi, prima che le casseforme possano essere rimosse. La geometria del calcestruzzo indurito deve essere conforme ai particolari costruttivi della documentazione progettuale e delle relative specifiche tecniche.

Le casseforme e le attrezzature provvisionali di sostegno/puntellamento devono essere progettate e realizzate in modo da:

Le casseforme e le attrezzature provvisionali di sostegno/puntellamento devono essere oggetto di specifico progetto, riferito alle specifiche configurazioni d’impiego previste per la realizzazione di elementi costruttivi in c.a.

È a cura dell’impresa esecutrice la scelta delle attrezzature provvisionali in grado di soddisfare le prescrizioni e i requisiti richiesti dalla specifiche progettuali e del capitolato tecnico, nonché la redazione dello specifico progetto delle casseforme e delle attrezzature provvisionali di sostegno/puntellamento.

La resistenza e la stabilità delle casseforme e delle attrezzature provvisionali di sostegno/puntellamento, sotto le azioni e le sollecitazioni che queste possono sopportare in esercizio, devono essere verificate in accordo ai metodi di calcolo previsti dalle norme tecniche in relazione alla relativa tipologia delle attrezzature provvisionali. Si devono applicare metodi di calcolo comprovati, con coefficienti di sicurezza adeguati all’effettiva conoscenza dei parametri in gioco come pure al loro grado d’indeterminatezza.

La redazione del progetto delle casseforme e delle attrezzature provvisionali di sostegno/puntellamento deve essere corredata dalla seguente documentazione tecnica:

I disegni esecutivi d’impiego delle casseforme, componibili e non, verticali e/o inclinate, così come delle casseforme dedicate a specifiche realizzazioni di elementi strutturali e delle relative attrezzature provvisionali di sostegno/puntellamento, devono riportare:

Le casseforme verticali devono assicurare la corretta forma geometrica definitiva delle opere, tenendo conto della deformazione delle casseforme, delle deformazioni istantanee e ritardate dell’elemento strutturale, dovute a cause differenti. I disegni esecutivi d’impiego delle casseforme orizzontali e/o inclinate, così come delle casseforme dedicate a specifiche realizzazioni di elementi strutturali e delle relative attrezzature provvisionali di sostegno/puntellamento devono riportare:

SAIE In Calcestruzzo: l'evento nazionale dedicato al progettare e costruire in calcestruzzo

Le deformazioni delle casseforme orizzontali e/o inclinate e del relativo puntellamento/impalcatura di sostegno delle carpenterie devono essere compatibili con le tolleranze ammesse per l’esecuzione e non comprometterne il comportamento in esercizio.

Le deformazioni ammissibili devono essere giustificate tramite la relazione di calcolo da prodursi unitamente alla relazione tecnica.

Nella relazione tecnica e di calcolo devono essere messe in evidenza le disposizioni per il controllo delle deformazioni e dei cedimenti in funzione delle fasi di applicazione dei carichi sulle attrezzature provvisionali.

Le attrezzature provvisionali devono essere compatibili con le modalità dei cicli di costruzione, delle fasi di getto del calcestruzzo, della messa in opera delle stesse attrezzature e delle differenti metodologie di compattazione del calcestruzzo.

Le casseforme e le correlate opere provvisionali devono essere realizzate affinché agiscano in modo ammissibile sulle strutture alla quali sono ancorate o appoggiate in modo da permettere il ritiro del calcestruzzo ed un facile disarmo.

Le casseforme e le correlate opere provvisionali devono essere progettate in relazione alle procedure operative di disarmo ed effettuate in sicurezza per gli addetti alle differenti attività con metodi operativi conformemente alle fasi previste dal ciclo di costruzione delle opere ed alle fasi del ciclo d’impiego delle stesse attrezzature provvisionali senza scosse e con forze puramente statiche al fine di non recare alcun danno per il calcestruzzo. I puntellamenti/le impalcature di sostegno delle casseforme orizzontali e/o inclinate dovranno essere realizzate affinché agiscano in maniera ammissibile per le opere che esse sostengono e per quelle sulle strutture sottostanti sulle quali prendono appoggio.

I tiranti di collegamento delle casseforme contrapposte e i dispositivi di ancoraggio delle casseforme, qualora attraversino o siano inglobati nel calcestruzzo, non devono causare a quest’ultimo alcun danno. L’ammissibilità delle eventuali azioni trasmesse dagli ancoraggi annegati nel calcestruzzo dovrà essere verificata a cura del progettista che ha condotto lo studio della struttura in c.a. 

La progettazione e la messa in opera delle casseforme deve tener conto della necessità di evitare durante la fase di getto perdite dannose di matrice cementizia. Generalmente la cassaforma è infatti ottenuta mediante l’accostamento di più unità o moduli di attrezzatura provvisionale; se tale operazione non è eseguita correttamente e/o i giunti non sono a tenuta, la matrice, o boiacca cementizia, fuoriesce provocando difetti sulla superficie del calcestruzzo, eterogeneità nella tessitura e nella colorazione, nonché nidi di ghiaia. L’impermeabilità dei giunti fra le unità di cassaforma deve essere assicurata dal contatto diretto dei bordi del rivestimento della cassaforma. La tenuta dei giunti delle casseforme deve essere curata in modo particolare nelle strutture con finitura superficiale del calcestruzzo a vista; può essere migliorata utilizzando giunti preformati riutilizzabili o guarnizioni monouso.

Le casseforme devono essere classificate e dimensionate – a cura dell’impresa esecutrice – in funzione della massima pressione caratteristica ammissibile che il calcestruzzo fresco esercita sulle casseforme, tenendo presente che la resistenza caratteristica della cassaforma alla pressione del calcestruzzo fresco può variare da 20 a 150 kN/m . Il responsabile o il progettista della progettazione delle casseforme, incaricato dall’impresa esecutrice delle opere, determina la massima pressione caratteristica ammissibile che il calcestruzzo fresco esercita sulla cassaforma, tenendo conto particolarmente delle tipologie e delle caratteristiche del calcestruzzo fresco, delle modalità di getto e della velocità di innalzamento del calcestruzzo nelle casseforme. Le casseforme devono essere dimensionate in modo da minimizzare le deformazioni delle stesse per sopportare correttamente le sollecitazioni ipotizzate in base al tipo di calcestruzzo utilizzato.

È opportuno che eventuali prescrizioni relative alla qualità geometrica, al tipo di finitura, diretta o indiretta, della superficie del calcestruzzo e delle quattro classi di caratterizzazione dell’aspetto dello stesso calcestruzzo, in modo particolare del calcestruzzo a vista siano riportate nelle specifiche progettuali e del Capitolato tecnico.

Tutti i rivestimenti delle casseforme (con la sola esclusione di quelle che rimangono inglobate nell’opera finita), prima della messa in opera del calcestruzzo, richiedono il trattamento con un agente (prodotto) disarmante. I prodotti disarmanti devono essere scelti sulla base delle tipologie del rivestimento delle casseforme, delle quattro classi di caratterizzazione dell’aspetto delle superfici dei paramenti e/o degli intradossi e/o dei trattamenti ulteriori della superficie del calcestruzzo disarmata richieste dalle specifiche del Capitolato tecnico e dei trattamenti ulteriori della superficie del calcestruzzo disarmata. I prodotti disarmanti vengono applicati ai rivestimenti delle casseforme per agevolare il distacco del calcestruzzo, ma svolgono anche altre funzioni quali la protezione del rivestimento delle casseforme stesse (rivestimento metallico dall’ossidazione e della corrosione, l’impermeabilizzazione dei pannelli multistrati di legno) ed il miglioramento della qualità della superficie del calcestruzzo. La scelta del prodotto e la sua corretta applicazione influenzano la qualità delle superfici del calcestruzzo indurito, in particolare l’omogeneità di colore e l’assenza di bolle. L’impiego dei disarmanti è subordinato a prove preliminari atte a dimostrare che il distaccante non macchi e/o alteri il colore e la finitura superficiale del calcestruzzo; a tal fine, prima di procedere al getto è sempre opportuno eseguire prove preliminari di compatibilità tra il calcestruzzo, il rivestimento della cassaforma e il disarmante.

È necessario contenere il tempo che intercorre fra l’applicazione del disarmante e l’esecuzione del getto, in funzione della struttura da realizzare, della tipologia e delle caratteristiche del disarmante e delle condizioni atmosferiche del cantiere, garantendo la piena efficacia del prodotto. L’applicazione del disarmante deve essere effettuata con cura, in strati sottili e regolari, prima del posizionamento delle gabbie di armatura. Il disarmante in eccesso è causa dell’apparizione di macchie e deve pertanto essere rimosso mediante dei panni o spugne.

In fase d’applicazione i prodotti disarmanti non devono mai venire a contatto con i ferri d’armatura, con il calcestruzzo indurito o con altri materiali che non costituiscono il rivestimento della cassaforma.

Le casseforme con rivestimenti assorbenti, costituite da tavole o pannelli di legno non trattato od altri materiali assorbenti, calcestruzzo compreso, prima della messa in opera del calcestruzzo richiedono la saturazione effettiva con acqua. Si deve altresì aver cura di eliminare ogni traccia di ruggine sulle casseforme con paramento/superfici di rivestimenti metallici.

Nel caso in cui i ferri d’armatura non siano vincolati alle casseforme, per rispettare le tolleranze dello spessore del copriferro, si dovranno predisporre opportuni distanziatori che contrastino l’effetto della pressione esercitata dal calcestruzzo.

Di seguito sono indicate le possibili precauzioni per evitare o almeno contenere i principali difetti delle casseforme e le relative conseguenze sulle strutture:

Per realizzare strutture ed opere che si sviluppano in altezza sono frequentemente utilizzate le casseforme a ripresa mediante il loro progressivo innalzamento, ancorate nella sezione di getto del calcestruzzo precedentemente messo in opera e le casseforme scorrevoli. Le casseforme a ripresa si sorreggono sulla sezione di calcestruzzo indurito dei getti sottostanti, precedentemente messi in opera. Il loro ancoraggio del dispositivo di sospensione è realizzato mediante bulloni o piastre con barre inserite nel calcestruzzo. L’avanzamento nei getti è vincolato al raggiungimento, da parte del calcestruzzo, di una resistenza sufficiente a sostenere il carico delle armature del calcestruzzo del successivo getto, degli uomini e delle attrezzature provvisionali a ripresa.

Questa tecnologia è finalizzata alla realizzazione di elementi strutturali a sviluppo verticale quali: pareti di costruzioni edilizie, pile di ponte, ciminiere, pareti di sbarramento (dighe), strutture industriali.

La tecnologia delle casseforme scorrevoli verticali consente di mettere in opera il calcestruzzo in modo continuo. La velocità di avanzamento della cassaforma è regolata in modo che il calcestruzzo messo in opera sia sufficientemente rigido da mantenere la propria forma, sostenere il proprio peso e le eventuali sollecitazioni indotte dalle attrezzature e, nel caso delle casseforme scorrevoli verticali, anche il calcestruzzo del getto successivo.

Le casseforme scorrevoli orizzontali, scivolano conferendo al calcestruzzo la sezione voluta. Sono utilizzate ad esempio per rivestimenti di gallerie, condotte d’acqua, rivestimenti di canali, pavimentazioni stradali e barriere spartitraffico.

L’utilizzo delle casseforme scorrevoli comporta dei vincoli per le proprietà del calcestruzzo fresco. Nel caso delle casseforme scorrevoli orizzontali è richiesta una consistenza quasi asciutta (S1-S2); il calcestruzzo deve rendersi plastico sotto l’effetto dei vibratori, ma al rilascio della cassaforma deve essere sufficientemente rigido da autosostenersi. Con le casseforme scorrevoli verticali, invece, il tempo d’indurimento e la scorrevolezza del calcestruzzo sono parametri vincolanti e devono essere costantemente controllati.

Gli eventuali fori e/o nicchie formate nel calcestruzzo dalle attrezzature di supporto delle casseforme e/o dalle stesse casseforme devono essere riempiti e trattati in superficie con un materiale di qualità simile a quella del calcestruzzo circostante.

Gli inserti destinati a mantenere le armature in posizione, quali: distanziali, tiranti, barre o altri elementi incorporati o annegati nella sezione come placche e perni di ancoraggio, devono:

Ogni elemento annegato deve avere una rigidità tale da mantenere la sua forma durante le operazioni di messa in opera del calcestruzzo.

Il progetto delle strutture delle attrezzature provvisionali di sostegno e di supporto delle casseforme deve prendere in considerazione l’effetto combinato:

Salvo che per specifiche previsioni progettuali, alle casseforme non devono essere connessi carichi e/o azioni dinamiche dovute a fattori esterni quali, ad esempio, le tubazioni delle pompe per calcestruzzo. La deformazione totale delle casseforme, ovvero la somma di quelle relative alle unità di cassaforma e alle strutture di supporto/sostegno, non deve superare le tolleranze geometriche previste e specificate per le strutture edilizie e opere di ingegneria civile completate.

Qualora apposite istruzioni al riguardo non siano espressamente contenute nel Capitolato tecnico, è opportuno che sia predisposto un documento in cui raccogliere le indicazioni necessarie al montaggio ed allo smontaggio delle strutture di supporto/di sostegno, ecc., alla loro movimentazione e regolazione, nonché le informazioni circa il comportamento sotto carico ed i carichi massimi sopportabili.

Per evitare la deformazione del calcestruzzo non ancora completamente indurito e le possibili fessurazioni, lo studio progettuale delle strutture di supporto deve prevedere l’effetto della spinta verticale ed orizzontale del calcestruzzo durante la messa in opera e, nel caso in cui la struttura di supporto poggi, anche parzialmente, al suolo, occorrerà assumere i provvedimenti necessari per compensare gli eventuali assestamenti.

Le sollecitazioni verticali relative alle attrezzature provvisionali sono provocate da carichi statici e da carichi accidentali di servizio. I carichi statici sono rappresentati dal peso delle casseforme, delle armature metalliche e del calcestruzzo mentre i carichi dinamici (verticali) sono quelli provocati dal transito degli operatori, delle attrezzature, dei materiali, dei loro eventuali accumuli, ed eventuali attrezzature di cantiere.

La pressione laterale è esercitata sulle casseforme dal calcestruzzo fresco.

La massima pressione possibile che il calcestruzzo fresco esercita sulle casseforme, risulta in genere p = w * h, dove:

Condizioni di getto del calcestruzzo particolari possono dare origine ad andamenti più sfavorevoli delle pressioni esercitate dal calcestruzzo fresco sulle casseforme. 

La pressione del calcestruzzo fresco è da tener conto quale carico statico per la progettazione strutturale delle casseforme verticali.

Ecco il LINK per leggere le Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale

Condividi su: Facebook LinkedIn Twitter WhatsApp

Dal febbraio 1993 inCONCRETO è la testata di riferimento per il settore del calcestruzzo. Fondata dal Presidente di ATECAP di quell’anno,  Giovanni Battista Benazzo, con...

Contatti: Sito Web Facebook Twitter

La norma UNI EN 1504 definisce le procedure e le caratteristiche dei prodotti da utilizzare per la riparazione, manutenzione e protezione delle strutture in calcestruzzo. La General Admixtures dispone di un gran numero di articoli che possono essere utilizzati per questi scopi. Eccone una panoramica.

Il Decreto Aiuti-Bis ha allungato la lista delle opere assentibili senza permesso di costruire, cioè installabili in regime di edilizia libera ai sensi dell'art.6 del Testo Unico Edilizia, con le ormai famose VePA (vetrate panoramiche amovibili). Vediamo tutti i lavori ad oggi realizzabili senza titolo abilitativo, sia in virtù di quanto disposto dal TUE che dal Glossario dell'edilizia libera

La proroga del Bonus Facciate 60%, prevista dalla Legge di Bilancio 2022 (legge 234/2021), termina il 31 dicembre 2022.

I dati sono forniti dall'Agenzia Europea dell'ambiente (Eea). Il calo è dovuto all'aumento dell'immatricolazione di veicoli elettrici, passati dal 3.5% al 11.6% in un solo anno.

L’acqua è una delle risorse indispensabili per la vita il cui consumo aumenta con una crescita annua attorno all’1%. Dei suoi innumerevoli impieghi non tutti risultano immediatamente evidenti. Per questi motivi sono importanti i concetti e le stime relative al “contenuto di acqua virtuale” direttamente collegato alla nozione di “impronta idrica o water footprint”. Si tratta di quantificazioni che possono essere di aiuto per promuovere un uso sostenibile, efficiente ed equo delle risorse di acqua dolce.

Il 6 maggio 2020 l’Assemblea Generale del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, organismo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha approvato le nuove “Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti”. Le “selle Gerber” sono classificate tra gli “elementi critici” ai fini del degrado dei ponti in cemento armato. Le “linee guida” evidenziano, inoltre, l’importanza di “una ricerca documentale approfondita e accurata”, al fine di ricostruire, preliminarmente a un qualsiasi intervento di manutenzione, le vicende progettuali, costruttive e le trasformazioni subite dalle strutture in esercizio nel corso degli anni.

Alla luce di questo rinnovato quadro normativo, il presente articolo sostiene il ruolo operativo che, oltre alle indagini diagnostiche e ai rilievi in situ, può essere svolto dalla storia della costruzione per pianificare e supportare gli interventi di manutenzione e le analisi della sicurezza dei ponti esistenti. Il contribuito, esito di studi condotti nell’ambito della ricerca “EpoCA – Procedure innovative e transdisciplinari per la valutazione prestazionale di ponti in cemento armato esistenti”, presenta l’origine e la diffusione dello schema Gerber per il progetto dei ponti in cemento armato in Italia e i fenomeni di degrado ricorrenti, individuati a valle degli interventi manutentivi.

A titolo esemplificativo il caso studio del ponte G. Marconi sul Tevere a Roma, presenta la ricostruzione, su base documentale, delle vicende progettuali ed esecutive (1938-1955) e i successivi interventi manutentivi operati sulle travi Gerber (1963-75): le conoscenze acquisite dall’indagine storica sull’opera, forniscono chiare informazioni sulle potenziali criticità della struttura, altrimenti non direttamente deducibili dalle ispezioni in sito e utili alla corretta interpretazione dei dati desunti dalle indagini diagnostiche.

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate a INAIL tra gennaio e agosto sono state 484.561 (+38,7% rispetto allo stesso periodo del 2021), 677 delle quali con esito mortale (-12,3%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 39.367 (+7,9%)

I dati sono forniti dall'Agenzia Europea dell'ambiente (Eea). Il calo è dovuto all'aumento dell'immatricolazione di veicoli elettrici, passati dal 3.5% al 11.6% in un solo anno.

L’Agenzia ha proposto specifiche indicazioni con l’obiettivo di chiarire e standardizzare l’applicazione delle Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti. Il documento è stato adottato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Con un focus dedicato all'uso dei pavimenti in ceramica per importanti progetti di rigenerazione urbana, il direttore della testata e tre ospiti dialogheranno sul tema per individuare gli elementi alla base di una corretta progettazione, posa in opera e manutenzione delle superfici ceramiche.

Il Commissario per la Ricostruzione 2016 Giovanni Legnini ha ricordato come i recenti eventi di cronaca e le scosse registrate negli ultimi giorni siano un campanello d'allarme che ricorda come il rischio sismico si accompagna a quello idrogeologico e alluvionale. "Necessario che il Paese si doti di strumenti stabili, efficaci ed organici" ha dichiarato il Commissario.

Paola Marone, presidente Federcostruzioni: “Abbiamo chiesto a tutti i politici di formare tavoli tecnici per discutere con il prossimo governo tutte le tematiche che interessano la filiera”

Il più importante Portale di Informazione Tecnico Progettuale al servizio degli Architetti, Geometri, Geologi, Ingegneri, Periti, professione tecnica, Albo Professionale, Tariffe Professionali, Norme Tecniche, Inarcassa, Progetto Strutturale, Miglioramento Sismico, Progetto Architettonico, Urbanistica, Efficienza Energetica, Energie rinnovabili, Recupero, Riuso, Ristrutturazioni, Edilizia Libera, Codice Appalti, Progetto Impianti termotecnici, Modellazione Digitale e BIM, Software Tecnico, IOT, ICT, Illuminotecnica, Sicurezza del lavoro, Sicurezza Antincendio, Tecnologie Costruttive, Ingegneria Forense, CTU e Perizie, Valutazioni Immobiliari, Certificazioni.

INGENIO-WEB.IT è una testata periodica di IMREADY Srl registrata presso la Segreteria di Stato per gli Affari Interni di San Marino con protocollo n. 638/75/2012 del 27/4/2012. Direttore Responsabile: Andrea Dari.

IMREADY Srl, Strada Cardio, 4 - 47891 Galazzano (RSM) Tel. 0549 909090 - Mail info@ingenio-web.it

Copyright © 2022 www.ingenio-web.it · SM 21162 · ISSN 2307-8928

Sito web by Kuma · Software by Librasoft · Crediti · Termini di Servizio · Privacy/Cookie

Attenzione: gli utenti che hanno effettuato la registrazione il giorno 15/09 o successivamente dovranno effettuare la procedura di richiesta di nuova password. Ai fini dell'accesso al nuovo sito web, il nome utente coincide con l'indirizzo email.

Attenzione: gli utenti che hanno effettuato la registrazione il giorno 15/09 o successivamente dovranno effettuare la procedura di richiesta di nuova password. Ai fini dell'accesso al nuovo sito web, il nome utente coincide con l'indirizzo email.

Il simbolo * indica che il campo è obbligatorio.

Per utilizzare questa funzionalità è richiesta l’attivazione del Javascript.

IMREADY Srl tratterà i dati personali da te forniti in questo form nel rispetto del GDPR.

Inviando questo form acconsenti al trattamento dei dati personali necessario all'iscrizione all'Area Riservata di questo sito e all'eventuale consultazione di sezioni riservate del sito.

Inviando questo form accetti esplicitamente la nostra Privacy Policy e i nostri Termini di Servizio.

Inviando questo form acconsenti anche al trattamento dei dati personali necessario all'iscrizione alla nostra mailing list, con l'intenzione di ricevere comunicazioni informative e/o commerciali da parte nostra.

Inviando questo form accetti esplicitamente anche la Privacy Policy e i Termini di Servizio di MagNews.

Puoi esercitare i tuoi diritti relativi al trattamento dei dati personali inviando una richiesta a info@ingenio-web.it, che verrà gestita senza ingiustificato ritardo.

Potrai modificare le impostazioni di ricezione delle comunicazioni e/o annullare l'iscrizione alla mailing list tramite appositi link in fondo alle comunicazioni.

Per acconsentire al trattamento dei dati personali devi prima compilare tutti i campi obbligatori.